Dall’Atalanta Fugiens nel V Epigramma di M.Maier:
Poni un rospo sul seno della donna perché lo allatti,
e muoia la donna, e sia gonfio di latte il rospo.
“Appone mulieri super mammas busonem, ut ablactet eum,
& moriatur mulier, sitque buso grossus de lacte”
[ Epigramma V ]
Si ponga un gelido rospo al femmineo petto,
Perché a guisa d’infante beva il latteo liquore.
Cresca molto il rigonfiamento e si vuotino le mammelle,
Fin che la donna malata non lasci la vita.
Quindi ti farai un nobile medicamento,
Che fugga il veleno dal cuore e storni la pestilenza.
“Il rospo era dedicato anticamente a Saturno e si diceva anche che filtrava la luce degli astri assorbendo i loro raggi. La chiesa, da molto tempo, ne ha fatto la rappresentazione della Lussuria [cf. l’emblema V dell’Atalanta fugiens], facendogli sostenere un ruolo essenziale nel culto del diavolo; tuttavia, è stato riconosciuto che dietro questa apparenza rovinosa poteva nascondersi un cuore puro, sporco tuttavia, di amarezze: ne è stata fatta un’anima disgraziata. Ecco tutto il segreto ermetico di questo rospo. Viene assimilato all’aquila perché la leggenda dice che è insensibile alla luce: il suo sguardo fisso denota un’indifferenza ai raggi del sole. Indifferenza alla luce, ma non al caldo, poiché l’uccide molto velocemente. È quindi in modo del tutto relativo che lo si assimila alla salamandra, in quanto essa verrebbe uccisa dal freddo. Cosa importante: il rospo purifica; è così che “l’aqua permanens” degli alchimisti si potrebbe sicuramente chiamare “acqua di rospo” (da Esonet.it)
L’amore nutre il desiderio e lo sublima. (C.F.)
Immag: V epigramma Atalanta Fugiens, 1618