Alchimia egizia

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“Noi conosciamo la Creazione attraverso la Natura e l’Arte tuttavia si tratta di Creazione ma attraverso un supporto materiale dove tuttavia l’Origine resta il fiat lux che “anima” e sarà “lo Spirito portato sulle acque”.
Questo Spirito diventa sensibile solo con la separazione che dà le “Acque”, cioè Terra e Cielo, cioè Terra e Mare.
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Il Mare o Acqua primitiva è allora l’Acqua spirituale o Spirito volatile.
Il Soffio, il Logos, l’Anima del Mondo, il Verbo di Dio, ciò che è l’Essenza divina che ha animato l’Origine, resta allora fortemente “legato nella Terra”….
Ogni volta che si ha Mercurio bianco sarà Ba. Ogni volta che si ha Solfo rosso sarà Kâ.
Mentu è il corpo nero, morto, fisso, che resta dopo tutta l’Opera di morte.
Maât è l’Acqua spirituale che estrae Ba e Kâ da questa morte…
Khonsu è la congiunzione.
Apet è l’aspetto femminile di Khonsu”. (René Adolphe Schwaller de Lubicz)

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Immag.: Khonsu, rappresentato spesso come un uomo con i capelli acconciati ancora in modo infantile (con la treccia laterale) e recante sul capo il disco lunare; Montu o Mentu,  dio autoctono e vestito come guerriero; se all’inizio aveva testa di falco, questa verrà sostituita in seguito con quella di un toro, in seguito all’associazione con la divinità solare Ra; Apet, dea ippopotamo protettrice dell’allattamento e delle madri; Dea Maat, dea dell’ordine cosmico e dell’equilibrio.